giovedì 22 ottobre 2009

Citazione di Scienziati credenti e atei

  • Atkins, Peter (1940, Chimico)
    Ateo scentista tra i più incalliti.

    1. "I credenti sembrano gente molto più simpatica. Noi tendiamo a dare l'impressione di essere alquanto arroganti nel nostro atteggiamento verso il mondo".
      (Atkins, La creazione, Zanichelli, Bologna 1985)


  • Behe, Michael (1952, Biochimico).
    Membro anziano del Center for Science and Culture del Discovery Institute e professore di biochimica alla Lehigh University in Pennsylvania, cattolico.

    1. "Fin dalla scoperta del DNA, i chimici hanno dichiarato esplicitamente che le informazioni contenute nel codice genetico non sono materia o energia, ma qualcos’altro. Il DNA contiene informazioni che trascendono le sue proprietà chimiche o fisiche. Le parti del DNA, chiamate nucleotidi, sono disposte in una stringa, e queste informazioni intelligenti indicano alla cellula come formarsi. Pertanto se le informazioni non sono né materia, né energia diciamo che esiste qualcos’altro nel DNA, ovvero la componente dell’intelligenza".
      (Intervista a "La buona novella", settembre-dicembre 2006, pag. 7-8).


  • Compton, Arthur Holly (1892–1962, Fisico e Premio Nobel)
    Premio Nobel per la fisica nel 1927, credente e cristiano battista (vedi qui e qui).

    1. "Il grande compito che ci è riservato è niente meno che sviluppare una civiltà in cui gli uomini crescano in vera libertà, per essere degni della loro grande eredità di figli di Dio"
      (Lebengestaltung und Menschheitsziele im Atomzeitalter, in “Universitas. Zeitschrift für Wissenschaft, Kunst und Literatur”, Stoccarda 1957, 6, p. 613).


  • Copernico, Nicolò (1473-1543, Astronomo)
    Un umile canonico cattolico, che grazie alla sua fede, propose un nuovo sistema cosmologico che segnò l'avvio della rivoluzione scientifica moderna.

    1. "Quale ammirevole simmetria del mondo e che sicuro nesso armonico tra il movimento e la grandezza delle orbite. Tanto divina è per certo questa fabbrica dell'Ottimo e Massimo Artefice!".
      (Copernico, De revolutionibus orbius caelestium libri sex, libro I, cap. X, Einaudi Torino 1975m pag. 97-103)


  • Da Vinci, Leonardo (Artista, Scienziato e Pittore)
    Uno dei più grandi geni dell'umanità mai esistiti, dopo aver dipinto miriadi di immagini raffiguranti la Vergine e altri personaggi religiosi e aver più volte ironizzato sulla Chiesa, si è convertito al cristianesimo negli ultimi anni di vita.

    1. Dopo aver sostenuto (senza portare prove) che l'anima è inserita nell'uomo dalla natura e non da Dio, aggiunge:
      "Il resto della difinizione dell'anima lascio ne le menti de' frati, padri de' popoli, li quali per ispirazione sanno tutti i segreti. Lascio star le lettere incoronate [le Sacre Scritture] perché son somma verità".
      (Leonardo, Quaderno d'anatomia IV 10)

    2. Il Vasari, attendibilissimo studioso dell'arte, riporta:
      "Divenuto vecchio, Leonardo stette molti mesi ammalato; e vedendosi vicino alla morte, disputando de le cose cattoliche, ritornando nella via buona, si ridusse a la fede cristiana con molti pianti. Laonde confesso e contrito, se bene e' non poteva reggersi in piedi, volse devotamente pigliare il Santissimo Sacramento fuor de 'l letto".
      (Vasari, Le vite de' più eccellenti pittori, scultori, e architettori, IV° Parte, 1550)
      Sempre il Vasari riferisce che la conversione portò poi Leonardo anche ad un ripensamento critico della sua opera di artista: il genio toscano si pentì di non aver dedicato più tempo e creatività al tema del sacro.


  • Darwin, Charles (1809-1882, Biologo, Geologo, Zoologo e Botanico).
    Secondo Sigmund Freud, Charles Darwin è stato, insieme a Copernico, uno degli studiosi capaci di sovvertire i sistemi di pensiero alla base della società occidentale. Gli accomuna il fatto che entrambi erano cristiani. Darwin, padre della teoria che ha permesso un enorme salto in avanti per capire i processi dell’evoluzione umana, era notoriamente cristiano di influenza anglicana. Si è allontanato dalla fede non per i suoi studi scientifici, ma dopo la morte della figlia nel 1851.

    1. Chiuse il suo libro di maggior successo, nel 1859, in questo modo:
      "Vi è qualcosa di grandioso in questa concezione della vita, con i suoi diversi poteri, originariamente impressi dal Creatore in poche forme o in una forma sola; e nel fatto che, mentre il nostro pianeta ha continuato a ruotare secondo l'immutabile legge della gravità, da un così semplice inizio innumerevoli forme, bellissime e meravigliose, si sono evolute e continuano ad evolversi".
      (Darwin, L'origine della specie, BUR Biblioteca Universale Rizzoli)

    2. "Il mio giudizio è spesso fluttuante, e persino nelle mie fluttuazioni più estreme non sono mai stato ateo nel senso di negare Dio. Credo che in generale, ma non sempre, la mia posizione possa essere descritta più apporpriatamente con il termine agnostico"
      (Darwin, Autobiografia (1809-1882), Einaudi 2006 (1879), IBSN: 8806182927)

    3. Alla faccia dei neo-darwinisti che pensano di spiegare tutto col darwinismo:
      "Il mistero dell'inizio di tutte le cose è per noi insolubile"
      (Darwin citato da J.Cornwell ne L'angelo di Darwin, Garzanti 2008, pag. 12)


  • Davies, Paul (1946, Fisico e divulgatore scientifico)
    Convertitosi dall'ateismo al deismo grazie alle sue ricerche scientifiche, è famoso per i suoi studi di cosmologia e di esobiologia. È titolare della cattedra di Natural Philosophy presso l'Australian Centre for Astrobiology della Macquarie University a Sydney. Ha ricevuto nel 1995 il Premio Templeton, assegnato annualmente alle personalità che hanno dato particolari contributi nell'ambito della religione o della spiritualità (vedi qui).

    1. "Ogni cosa e ogni evento dell'universo fisico richiedono, per giustificare la propria esistenza, il ricorso a qualcosa d'altro, al di fuori di essi. Bisogna quindi ricorrere a qualcosa di non-fisico e di sovrannaturale: Dio"
      (Davies, Dio e la nuova fisica, Mondadori, Milano 1984, pag. 72-73)

    2. Sant'Agostino credeva nella "creazione dal nulla" e aveva già capito tutto prima della teoria del Big Bang.
      "La teoria del Big Bang descrive come l'universo si è originato dal nulla -proprio dal nulla, nemmeno lo spazio e tempo- in pieno accordo con le leggi della fisica. Sant'Agostino avrebbe capito perfettamente"
      (Davies, citato in Bersanelli e Gargantini, Solo lo stupore conosce, Rizzoli 2003)

    3. Contro la teoria del caso.
      "Come si trasformarono spontaneamente le stesse sostanze chimiche, prive di vita, nel primo essere vivente? Nessuno lo sa. Si tratta di un autentico mistero. Tradizionalmente gli scienziati materialisti supponevano che l'origine della vita fosse stato un colpo di fortuna chimico di stupefacente improbabilità. Se così fosse saremmo soli in un universo altrimenti sterile e l'esistenza della vita sulla Terra, in tutta la sua esuberante gloria, sarebbe soltanto un caso, senza significato. Secondo la mia opinione e quella di un crescente numero di scienziati, la scoperta che la vita e l'intelletto siano emersi come parte dell'esecuzioe naturale delle leggi dell'universo sarà una forte prova della presenza di uno scopo più profondo nell'esistenza fisica. Invocare un miracolo per spiegare la vita è esattamente quello di cui non c'è bisogno per avere la prova di uno scopo divino nell'universo"
      (Davies, Conferenza pronunciata a Filadelfia su invito della John Templeton Foundation e diffusa da Meta List on Science and Religion)


  • Einstein, Albert:
    Le citazioni del grande fisico hanno un post a sè poichè troppo importante è la sua rilevanza pubblica ed è troppo importante fare chiarezza su di lui. Le trovate qui.


  • Eccles, John Carew (1903-1997, Neurofisiologo e Premio Nobel per la Medicina)
    Grandissimo studioso del sistema nervoso umano, da uomo cattolico respinse apertamente l'impostazione atea e neoempiristica che afferma lo scientismo e la casualità del mondo.

    1. "Io accetto tutte le scoperte e tutte le ipotesi ben corroborate della scienza, però esiste un importante residuo non spiegato da essa, anzi al di là di ogni futura spiegazione scientifica. Ciò conduce al tema della teologia naturale, con l'idea di un soprannaturale che si trova oltre il potere esplicativo della scienza".
      (Eccles, Il mistero uomo, Il Saggiatore, Milano 1990, pag.18)

    2. "L'emergere della vita non avrebbe potuto essere predetto neppure partendo da una completa conoscenza di tutti gli eventi di un mondo prebiotico; e neppure si sarebbe potuto predire l'emergere dell'autocoscienza. Contro la teoria materialistica monistica io esporrò la mia convinzione che nella nostra esistenza e nelle nostre esperienze di vita c'è un grande mistero, non spiegabile in termini materialistici. Il nostro sentimento di libertà non è un'illusione e il cosmo non è qualcosa che gira perennemente senza senso. Le nostre conoscenze non possono andare al di là del fatto che siamo tutti parte di un qualche grande disegno".
      (Eccles, L'origine della vita, Garzanti 1983, pag. 18,19)


  • Fiore, Carlo (Fisico)

    1. Parlare di origine del mondo porta inevitabilmente a pensare alla Creazione e, guardando la natura, si scopre che esiste un ordine troppo preciso che non può essere il risultato di un "caso", di scontri tra "forze" come noi fisici continuiamo a sostenere. Ma credo che sia più evidente in noi che in altri l'esistenza di un ordine prestabilito nelle cose. Noi arriviamo a Dio percorrendo la strada della ragione, altri seguono la strada dell'irrazionale"
      (Fiore, Scienza e fede, Elledici, Torino 1986, p. 23)


  • Galilei, Galileo.
    Le citazioni del grande scienziato sono in un articolo a parte poichè troppa confusione c'è sulla sua persona. Le trovate qui.


  • Hack, Margherita (Astrofisica).
    Modesta scienziata, tempo fa poneva una drastica chiusura verso la fede, mentre con il passare del tempo, pur continuando a professarsi atea, sembra aver rivisto le sue posizioni.

    1. "Se ammettiamo l'esistenza di Dio, tanto vale chiudere il libro e delegare a Lui il compito di darci tutte quelle risposte che noi scienziati cerchiamo interrogando la natura".
      (Messori, Inchiesta sul cristianesimo, pag. 172).

    2. "La scienza non riesce a dare una risposta totale. Quindi il mistero c'è certamente. Se quando morirò dovessi scoprire che c'è la vita eterna, direi a Dio che ho sbagliato. E forse tutto sommato, sarebbe bello essersi sbagliati. [...] Gesù è stato certamente la maggior personalità della storia. Il suo insegnamento, se è resistito per 2000 anni, significa che aveva davvero qualcosa di eccezionale: ha trasmesso valori che sono essenziali anche per un non credente".
      (Dove nascono le stelle, Sperling & Kupfer, Milano 2004, pag. 198).


  • Heisenberg, Werner Karl (1901-1976, Fisico e Premio Nobel)
    Premio Nobel per la Fisica nel 1932 ed è considerato uno dei fondatori della meccanica quantistica (altre citazioni le trovate qui). Credente e cristiano luterano.

    1. "Le scienze naturali sono in un certo senso il modo con cui andiamo incontro al lato oggettivo della realtà. La fede religiosa, viceversa, è l’espressione di una decisione soggettiva, con la quale stabiliamo quali debbano essere i nostri valori di riferimento nella vita. Devo ammettere che non mi trovo a mio agio con questa separazione, dubito che alla lunga delle comunità umane possano convivere con questa netta scissione tra sapere e credere".
      (Heisenberg Fisica e oltre. Incontri con i protagonisti 1920-1965. Boringhieri, Torino 1984, pp. 92-103).


  • Hoyle, Fred (Astronomo).
    Noto astronomo inglese, si convertì dall'ateismo al deismo (anche se alcuni lo definiscono agnostico) grazie allo studio del principio antropico.

    1. La citazione sintetizza l'opinione di Hoyle rispetto all'impossibilità che la cellula umana pervenga all'esistenza in modo accidentale, implicando così la teoria di un Creatore.
      "Credere che la prima cellula si sia formata per caso è come credere che un tornado infuriato in un deposito di sfasciacarrozze abbia messo insieme un Boeing. Sulla base del calcolo delle probabilità perché le unità molecolari che sono alla base della vita si combinino tra loro per formare il più semplice sistema vivente occorrerebbero tempi di una lunghezza incredibile: l'eta dell'universo è ridicolmente insufficiente, non basterebbe neppure a far formare attraverso processi casuali gli enzimi indispensabili per dare inizio ai primi processi vitali".
      (Hoyle, Intervista rilasciata alla rivista "Nature" pubblicata il 12/11/1981)



  • Keplero, Giovanni (Astronomo e Matematico cristiano luterano)
    Uno dei più grandi astronomi di tutti i tempi, rivelò le leggi che regolano il movimento dei pianeti e che sono chiamate, appunto, leggi di Keplero. Credente e devoto cristiano luterano.

    1. "Condivido l'idea per cui la sapienza legislativa di Dio opera in modo libero sui movimenti celesti senza alcun macchinario, nè alcun rotolamento di sfere".
      (Keplero, Opera Omnia, Olms Hildesheim, 1971).

    2. Credeva addirittura di riconoscere un'analogia con la Trinità nell'armonia geometrica dell'Universo.
      "Mi sono proposto di dimostrare in questa operetta, o lettore, che Dio Ottimo Massimo, nella costruzione del mondo e nella disposizione dei cieli guardò ai cinque corpi solidi regolari. [..]La mirabile armonia delle cose immobili (il Sole, le Stelle fisse e lo Spazio), che corrispondono alla Trinità di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, mi incoraggiò nel tentativo"
      (Keplero, Mysterium Cosmographicum, 1597)

    3. Ecco la convinzione di un Dio matematico all'origine dell'ordine simmetrico del cosmo:
      "Così Dio in persona troppo buono per rimanere ozioso, cominciò a giocare al gioco delle firme. Firmando la sua immagine nel mondo: quindi mi arrischio a pensare che tutta la natura e la bellezza dei cieli sono simboleggiati nell'arte della geometria"
      (Keplero, Tertius Interveniens, 1610)


  • Marconi, Guglielmo (1874-1937, Fisico, Inventore, Premio Nobel per la Fisica cattolico)
    Famosissimo per aver sviluppato la telegrafia senza fili, era profondo credente e cattolico.

    1. "La scienza è incapace di dare la spiegazione della vita; solo la fede ci può fornire il senso dell'esistenza: sono contento di essere cristiano".
      (Marconi, Discorso al I° congresso della Radio Industria italiana a Bologna, 5/5/1934)


  • Morren, Lucien (1906-2006, Ingegnere ed Elettrotecnico cattolico)
    Stimato docente di elettrotecnica presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università Cattolica di Louvain La Neuve e fondatore e presidente del SIQS (Segretariato Internazionale per le Questioni Scientifiche). Credente e cattolico, scrisse più volte sulla responsabilità degli scienziati cattolici nel mondo.

    1. "L’uomo è aperto all’orizzonte illimitato dell’essere, è chiamato ad operare nello spartiacque tra il divenire e il nulla, tra il senso e il non-senso"
      (Morren, Temps et Deveir, 1984)

  • Newton, Isaac (1643–1727 Matematico e Fisico cristiano anglicano)
    Credeva in Dio, ritenendolo un "orologiaio" dell'Universo, essere impalpabile, trascendente, che lo aveva messo in moto. Vedeva come prova dell'esistenza di questo Essere la complessità dei moti planetari.

    1. "Non credo che l'Universo si possa spiegare solo con cause naturali, e sono costretto a imputarlo alla saggezza e all'ingegnosità di un Essere intelligente"
      (Newton, Lettera del 10 dicembre 1682 a Richard Bentley)

    2. "Tutta quella diversità delle cose nella natura, che troviamo adatte a tempi e luoghi differenti non può derivare da altro che dalle idee e dalla volontà di un Essere che esiste necessariamente".
      (Newton, Principi matematici della filosofia naturale, 1697)

    3. "Io mi vedo come un fanciullo che gioca sulla riva del mare, e di tanto in tanto si diverte a scoprire un ciottolo più levigato o una conchiglia più bella del consueto, mentre davanti a me si stende inesplorato l'immenso oceano della Verità
      (Newton, Principi matematici della filosofia naturale, 1697)


  • Pascal, Blaise (1623-1662, Matematico, Fisico, Filosofo e Teologo cattolico)
    Uno dei più importanti scienziati della storia. Credente cattolico (anche se gli ultimi anni della vita divenne cristiano giansenista).

    1. "Proprio come predetto dalle profezie bibliche, i pagani in folla adorano Dio e conducono una vita angelica; le fanciulle consacrano la loro verginità e la loro vita a Dio, gli uomini rinunciano a tutti i piaceri. Laddove Platone non era riuscito a persuadere pochi uomini scelti e ben istruiti, riesce a farlo una forza segreta con milioni di uomini ignoranti, in virtù di poche parole.
      (Pascal, Pensieri, n.724)


  • Penzias, Arno (Fisico, Premio Nobel agnostico).
    Scoprì la radiazione cosmica di fondo, considerata la più importante delle prove sperimentali a favore del Big Bang. La sua tesi è che tutto ebbe inizio in un preciso istante e da un’origine inafferrabile che sta fuori dal tempo, dallo spazio, dalla materia e dalle leggi fisiche che regolano questo universo. Se l’energia del Big Bang fosse stata appena superiore o appena inferiore tutto si sarebbe autodistrutto. Invece fu misteriosamente perfetta.

    1. "Non c’è un prima del Big Bang perché prima non esistevano tempo, spazio e materia".
      (Penzias, Intervista dopo la scoperta dell’eco del “Big Bang”).


  • Plank, Max (1858-1947, Fisico e Premio Nobel cristiano e deista)
    Pilastro della fisica contemporanea e premio Nobel per la fisica del 1918. Uomo credente, ha spesso criticato i positivisti e l'atteggiamento antireligioso e antimetfisico. Tenne addirittura una conferenza nel maggio 1937 in Spagna dal titolo: "Religione e Scienza".

    1. "In qualunque direzione e per quanto lontano noi possiamo vedere, non troviamo da nessuna parte una contraddizione tra religione e scienza, ma piuttosto un pieno accordo proprio nei punti più decisivi".
      (Selvaggi, Planck: scienza, filosofia e religione, Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1965, pag. 255)

    2. "Niente ci impedisce, anzi la nostra natura intellettuale tendente ad una concezione unitaria del mondo lo esige, di identificare tra loro i due poteri operanti su tutto, eppure pieni di mistero, l'ordinamento del mondo della scienza e il Dio delle religioni"
      (Selvaggi, Planck: scienza, filosofia e religione, Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1965, pag. 163)

    3. "È un dato indubitabile della ricerca fisica che le pietre elementari dell'edificio del mondo non giacciono l'una accanto all'altra in gruppi isolati senza coesione, ma sono connesse tutte insieme secondo un piano unico, o, in altre parole, che in tutti gli eventi della natura domina una legalità universale, da noi, almeno fino ad un certo punto, conoscibile"
      (Selvaggi, Planck: scienza, filosofia e religione, Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1965, pag. 167)

    4. "Religione e scienza non si escludono, ma si completano e si condizionano a vicenda. E la prova è rappresentata dal fatto che proprio i più grandi scienziati di tutti i tempi erano penetrati da profonda religiosità.
      (Plank, La conoscenza del mondo fisico, Boringhieri, Torino 1993, pag. 64-65)

    5. "Tutta la materia ha origine ed esiste solo in virtù della propria forza, la quale fa vibrare le particelle atomiche e che le tiene insieme come un minuscolo sistema solare dell’atomo. Così dietro questa forza dobbiamo supporre uno Spirito intelligente e consapevole. Questo Spirito è il fondamento di tutta la materia".
      (Planck, Conferenza tenuta a Firenze nel 1944)


  • Prodi Giovanni (1925–2010, Matematico cattolico)
    Uno dei più grandi matematici italiani del Novecento è noto anche per le sue molteplici attività riguardanti l'insegnamento della matematica. Grande testimone della compatibilità tra scienza e fede.

    1. "Non posso pensare che la scienza crei il minimo disturbo alla fede, e nemmeno che la scienza faccia da propagandista per la fede. Il mio punto di vista è un altro: ammettiamo che ci sia già la fede, o almeno quello stato di ricerca della fede che è forse più diffuso di quanto possa apparire. Allora, se è vero, come dice il salmo 18 che "i cieli narrano la gloria di Dio", è anche vero che la scienza di oggi apre altri cieli alla nostra meditazione. È' forse venuto il momento in cui il credente possa trovare nella meditazione sapienziale sulla scienza un modo di lodare Dio e di aumentare il desiderio di possederlo"
      (Prodi, da un Intervento su Scienza e Fede, 1981)

  • Wernher von Braun (1912–1977, Scienziato e Ingegnere cristiano luterano).
    Fu il primo direttore della Nasa e una delle figure principali nello sviluppo della missilistica. E' ritenuto il capostipite del programma spaziale americano. Credente e cristiano luterano. (vedi qui).

    1. "Non si può essere esposti alla legge e l'ordine dell'universo senza giungere alla conclusione che ci deve essere una progettazione e uno scopo dietro a tutto. Più si comprende la complessità dell'universo e più dobbiamo ammirare il progetto inerente su cui si basa".
      (Von Braun, Lettera a Mr. Grose, del 14/9/1972)

    2. Pone le stesse questioni che attualmente stanno facedo barcollare pesantemente i neodarwinisti come Richard Dawkins.
      "Il metodo scientifico non ci consente di escludere i dati che hanno portato alla conclusione che l'universo, la vita e l'uomo siano basati su un progetto. Essere costretti a credere ad una sola conclusione - che tutto nell'universo è accaduto per caso - sarebbe in contrasto con l'oggettività della scienza stessa. Certo, ci sono quelli che sostengono che l'universo si è evoluto da un processo casuale, ma quale processo casuale potrebbe produrre il cervello di un uomo o il sistema dell'occhio umano?"
      (Von Braun, Lettera a Mr. Grose, del 14/9/1972)

    3. "L'elettrone è materialmente impensabile, eppure è perfettamente conosciuto grazie ai suoi effetti, come l'illuminazione delle nostre città. Quale strana logica rende accettabile da alcuni fisici l'inconcepibile realtà dell'elettrone, mentre li fa rifiutare l'accettazione di un Progettista solo per il fatto che non possono concepirLo? Temo che, anche se in realtà non capiscono cosa sia l'elettrone, sono pronti ad accettarlo perché sono riusciti a riprodurre un modello piuttosto maldestro, ma non saprebbero da dove cominciare per costruire un modello di Dio".
      (Von Braun, Lettera a Mr. Grose, del 14/9/1972)

    4. "La resistenza primaria a riconoscere la causa "della progettazione", come una valida alternativa alla corrente scientifica "della casualità" si trova nel inconcepibilità, agli occhi di alcuni scienziati, di un progettista. Ma l'inconcepibilità di alcuni non dovrebbe consentire di escludere qualsiasi teoria che spiega l'interrelazione dei dati osservati".
      (Von Braun, Lettera a Mr. Grose, del 14/9/1972)

    5. "Noi, alla NASA abbiamo avuto successo perché abbiamo cercato di non trascurare nulla. E' in questo stesso senso di onestà scientifica che mi associo alla presentazione di teorie alternative per l'origine dell'universo, la vita e l'uomo dal punto di vista scientifico. Sarebbe un errore trascurare la possibilità che l'universo sia stato pianificato piuttosto che sia avvenuto per caso".
      (Von Braun, Lettera a Mr. Grose, del 14/9/1972)


  • Weinberg, Steven (1933, Fisico e Premio Nobel ateo)
    Dimostrò che i fotoni e i bosoni, nonostante le apparenti differenze, erano appunto gli elementi di una stessa famiglia di particelle. Si dichiarata ateo e si mostra così in una posizione radicalmente opposta e inconciliabile ad un altro fisico e Premio Nobel: Albert Einstein.

    1. Bisogna riconoscerli anche una certa coerenza: si accorge infatti che senza un Creatore l'unica alternativa per spiegare razionalmente la realtà è il puro caso congiunto a una cieca necessità, alias il "non-senso".
      "Quanto più l'Universo ci appare comprensibile, tanto più ci appare senza scopo"
      (Weinberg, I primi tre minuti, Mondadori, Milano 1990, pag. 170)


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