lunedì 13 febbraio 2017

Bergoglio, la Bonino e Pannella: una spiegazione

cacciata dai radicali, bergoglio boninoEmma Bonino diseredata dai suoi amici Radicali, assieme a lei anche Marco Cappato. Il gruppo guidato da Maurizio Turco e Rita Bernardini ha infatti preso possesso delle macerie del partito pannelliano, intendendo accaparrarsi l’eredità patrimoniale del partito.
Per anni hanno combattuto la Chiesa fingendo di essere preoccupati dall’economia vaticana oggi, morto Marco Pannella (che già l’aveva scomunicata), i suoi seguaci non ci pensano due volte a sbattere fuori i leader partito per entrare in possesso delle quote societarie. «Ci accusano di tradimento, con la favola di dichiararsi “mendicanti”, solo per cacciarci e prendersi la “robba”, la poca che c’è», il commento del segretario radicale Riccardo Magi. Poca non è, se si contano i 50 milioni di euro di fondi pubblici indebitamente ricevuti da Radio Radicale per il servizio  di diretta dal Parlamento che già offre Radio Rai.
E’ stata sfrattata anche l’Associazione Luca Coscioni, buona notizia, che perde così un sostegno politico importante nelle battaglie sull’eutanasia legale. Sembra proprio l’eccessiva adesione del gruppo boniniano alla militanza pro-cannabis, pro-prostituzione e pro-eutanasia ad aver infastidito i seguaci di Pannella, più interessati ad altre battaglie. Partito Radicale e Radicali Italiani si faranno concorrenza, in palio meno di 3000 iscritti: «se non si raggiungono certi numeri si chiude battenti, e i Radicali Italiani ci stanno facendo concorrenza in casa». Altro che “partito non violento”: «L’impotenza che diventa violenza e ha bisogno di inventare il tradimento altrui come pretesto e alibi»commentano i Radicali italiani.
La notizia offre l’occasione per parlare del poco compreso tentativo di Papa Francesco di tendere una mano ai due leader del partito italiano più anticlericale. Da una parte il Pontefice ha cercato di valorizzare il contributo di Emma Bonino nell’accoglienza ai migranti –in linea con i suoi predecessori-, citandola «tra i grandi dell’Italia di oggi per il miglior servizio nel far conoscere l’Africa». Mettendo così in secondo piano...


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